SAN FRANCISCO (California) – Si è appena conclusa a San Francisco la ArtPadSF in cui per la prima volta è stata esposta la serie Pink di Scott Scheidly con ritratti ironici e dissacranti che raffigurano Papa Wojtyla, Hitler, Kim Jong-il e Stalin. Questi ritratti colorati ridefiniscono questi personaggi storici trasformandoli in rappresentazioni completamente assurde. L’artista dell’Ohio, usando una tavolozza di colori rosa e viola, addolcisce questi uomini tipicamente mascolini, stuzzicando senza dubbio l’interesse dello spettatore. E Schiedly non si limita ad immergerli in una cornice pink, si spinge ancora più in là adornando i leader con accessori ridicoli come orecchini, occhiali a forma di cuore, sciarpe animalier.
A differenza di molti artisti contemporanei che lavorano oggi, il lavoro di Scheidly comunque non è solo provocatorio, ma anche tecnicamente ben fatto. L’artista fa uso di olio su pannello è fa venire in mente un gran numero di ritrattisti classici e se non fosse per i telai assurdamente rosa in cui i dipinti si trovano, uno potrebbe facilmente prendere il lavoro per quello di un maestro tradizionale.
Per conoscere meglio questo dissacrante artista ecco come si presenta in una mini “autobigrafia
Sono nato nell’Ohio. A quattro anni ho prodotto il mio primo progetto artistico divorando un pacco da 10 di pastelli e trasformando così il mio pannolino in un Jackson Pollack . All’età di sei anni sono stato introdotto a scuola. Intorno a questo stesso periodo di tempo ho cominciato a produrre disegni di tacchini disegnando i contorni della mia mano. All’età di sette anni ho perso il mio pollice in uno sfortunato incidente che diede termine al “Periodo della mano di tacchino”. A dieci anni ho mangiato la tempera, e all’età di undici anni sono passato alle vernici a base d’acqua e argilla da modellare. Tra i 12 e i 16 ero in stato confusionale per i colori che avevo mangiato che ho scoperto essere a base di olio. Non ho prodotto molta arte in questo periodo che chiameremo il “Tuo figlio non attraversa un buon periodo”. A diciassette anni avevo stravolto le mie abitudini e perfezionato le mie competenze e incominciai a guadagnare soldi con l’arte per la prima volta, “vendendo” progetti artistici ai miei compagni in cambio dei soldi del pranzo. All’età di 20 mi sono laureato presso l’Art Institute di Pittsburgh e mi sono trasferito “a mia insaputa” in Florida. Vivo ancora in Florida, dove mi piace dipingere belle immagini, e mangio ancora le tempere di tanto in tanto ma solo per ricordare a me stesso delle mie radici e di come sono finito in questo modo. Un giorno spero di non essere famoso.
“La verità vi renderà confusi”.
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