Clemente Russo, Orlando: “Espressione usata non si addice poliziotto”
11 Ottobre 2016 - di Silvia_Di_Pasquale
ROMA – “Il problema è molto semplice: Clemente Russo è un poliziotto penitenziario. La polizia penitenziaria è la polizia delle garanzie, cioè quella che deve, da un lato tutelare la sicurezza dei cittadini, ma dall’altro anche garantire l’incolumità di chi è recluso. Ed è del tutto evidente che un’espressione come quella si addice poco a questo tipo di ruolo e di funzioni”. In un’intervista, in onda questa sera a Matrix (Canale 5, ore 23.30), il ministro della Giustizia Andrea Orlando spiega perché ha chiesto al Dap di valutare i comportamenti di Clemente Russo, pugile in forza al gruppo sportivo delle Fiamme Azzurre, espulso lunedì scorso dalla casa del Grande Fratello Vip e finito sott’accusa per espressioni ritenute ingiuriose e rivelatrici di misoginia e omofobia.
“La cosa semplice era dire ai cittadini che la polizia penitenziaria in qualche modo non coincide con quell’immagine che veniva data”, sottolinea Orlando, ricordando che mesi fa il Dap ha sanzionato dei poliziotti perché avevano inneggiato alla morte di un detenuto che era avvenuta all’interno di un carcere. “Eppure si trattava di un profilo Facebook, si trattava di una cosa che aveva assolutamente minor rilievo mediatico”. “Siccome il caso Russo è una cosa di cui si discute e va nelle case di molti italiani, con un seguito significativo, mi pareva molto importante che, in qualche modo, questo messaggio arrivasse in modo tempestivo” conclude il Guardasigilli.
Il pugile casertano, 34 anni, è stato espulso dalla casa del Grande Fratello VIP. Ha scatenato molte polemiche una sua conversazione con un altro inquilino della casa, Stefano Bettarini, ex marito di Simona Ventura. Entrambi si sono lasciati andare a una conversazione molto offensiva nei confronti della presentatrice. (Leggi qui per approfondire). Il comportamento di Clemente Russo sta facendo discutere anche per via di alcune espressioni pronunciate in riferimento al concorrente Bosco Cobos. L’ex pugile ha usato il termine napoletano “friariello” come nomignolo omofobo nei suoi confronti.