Le Iene, Luigi Pelazza a processo per servizio con telecamera nascosta
21 Giugno 2016 - di aavico
ROMA – La Iena Luigi Pelazza, è comparso in tribunale a Torino per essere ascoltato in un processo in cui compare nella veste di imputato di concorso in sostituzione di persona. La vicenda è quella di un video, girato con una microcamera nascosta in una comunità per persone affette da disagio mentale. Le immagini mostravano l’incontro fra una donna e la figlia, ospite della struttura.
Pelazza ha spiegato che il servizio venne effettuato da un collega, Luca Panichi (che è stato giudicato con il rito abbreviato), e che lui si limitò a fare la cosiddetta “chiusura”, vale a dire il volto narrante di alcuni passaggi. Rispondendo alle domande dell’avvocato di parte civile, ha affermato di “essere stato giornalista fino al 2013″ sottolineando però che “il diritto di cronaca non c’è l’hanno solo i giornalisti, perché è garantito dall’articolo 21 della Costituzione”.
Prima di uscire da Palazzo di Giustizia, Pelazza è stato avvicinato da alcune persone che lo hanno riconosciuto, con le quali si è lasciato fotografare. La madre e la figlia Katia erano state separate dai servizi sociali e dal tribunale di Torino: era stata la sorella di Katia, sua nuova tutrice, a trasferirla nella comunità. Era stata la madre, dunque, a rivolgersi alle “Iene” per denunciare la situazione. Nel filmato si vede la direttrice del centro apostrofare in modo brusco la madre di Katia.
L’accusa, nel processo in corso a Torino, si riferisce al fatto che, per entrare nella struttura, l’autore si sarebbe spacciato per un’altra persona. La mamma di Katia ha chiuso la sua vicenda processuale con un periodo di “messa alla prova” in una parrocchia. Ora, insieme a Pelazza, è imputata soltanto un’altra parente della signora, difesa dall’avvocato Antonio Gilestro, che respinge ogni coinvolgimento. Il processo continuerà a settembre.