Paolo Bonolis contro Grande Fratello: “Alle 19 o io o loro”
28 Novembre 2013 - di aavico
MILANO – Paolo Bonolis con il suo “Aua – Avanti Un Altro” (Canale 5) contro il Grande Fratello (striscia quotidiana, su Italia 1): è guerra del palinsesto sulle reti Mediaset. In palio c’è una delle fasce orarie più ambite: il pre-serale, le 19.
Scrive Renato Franco sul Corriere:
“Chi li decide i palinsesti a Mediaset? Nel giro di pochi giorni emerge un’altra questione spinosa dalle parti di Cologno Monzese. Perché dopo il caso «Striscia la notizia» contro «Le Iene» si profila un nuovo problema: Bonolis contro «Grande Fratello».
Il sito di Publitalia ha reso noti i palinsesti che andranno in onda tra gennaio e marzo 2014: nero su bianco emerge che la striscia quotidiana dedicata al reality dei rinchiusi in casa è stata programmata su Italia 1 alle 19 (l’appuntamento settimanale di prima serata invece rimane su Canale 5). Una novità.
Che non piace affatto a Lucio Presta, agente (tra i tanti) di Bonolis, che ha subito manifestato il suomalumore su Twitter: «Se così fosse, le puntate di Aua («Avanti Un Altro», il preserale condotto da Bonolis su Canale 5, ndr) si fermerebbero al giorno che inizia il day time del Gf. Senza alcun dubbio». Perentorio.
Che farà ora Mediaset visto che Bonolis è uno dei suoi punti di forza? Difficile che vada a condurre Aua su Real Time, come è successo per il day time di «Amici» di Maria De Filippi. Una soluzione si troverà. Ma se Presta avesse la meglio, si configurerebbe un pericoloso (per Mediaset) Ricci bis.
[…] Di pochi giorni fa è l’indiscrezione, mai smentita, della presa di posizione di Antonio Ricci, inventore di «Striscia», contro il passaggio delle «Iene» da Italia 1 a Canale 5. Una promozione in virtù degli ascolti del programma condotto da Ilary Blasi e Teo Mammucari già decisa, ma stoppata all’ultimo da Ricci, che non voleva un programma per certi versi simile al suo (intrattenimento più inchieste) sulla sua stessa rete. Una decisione che aveva scontentato Presta, agente di Mammucari, che il 20 novembre si era sfogato, sempre su Twitter: «Un reato non portare le Iene su Canale 5»”.