“Love, Marilyn”: il documentario sulla Monroe di Liz Garbus
20 Agosto 2013 - di Mari
LOS ANGELES – “Vorrei tanto diventare una brava attrice e vorrei essere felice, ma cercare di essere felice è forse più difficile di cercare di essere una brava attrice”: diceva così Norma Jane Baker, più nota come Marilyn Monroe. Lo confessava nei suoi diari e nelle lettere ad amici e amanti, ai suoi compagni e mariti James Dougherty, Joe DiMaggio, Arthur Miller. Al suo maestro e amico Lee Strasberg.
Proprio a casa del celebre insegnante di recitazione americano sono stati trovati due scatoloni pieni di lettere e scritti della Monroe. A questi fogli si è ispirata Liz Garbus per il suo documentario “Love, Marilyn”, presentato in anteprima al Toronto International Film Festival nel 2012, che sarà proiettato in Italia dal 30 settembre al 2 ottobre nelle 36 sale del circuito The Space Cinema.
La pellicola ricostruisce i dissidi interiori di Marilyn Monroe, diva quasi contro la propria volontà, sempre alla disperata ricerca di amore, affetto, protezione. Quella protezione che aveva perso da piccola, orfana di padre, la madre in manicomio.
Ad interpretare comparse e protagonisti nella vita di Marilyn-Norma un cast d’eccezione: Uma Thurman, Glenn Close, Ben Foster-Norman Mailer, Jeremy Piven-Elia Kazan, Hope Davis-Gloria Steinem, Adrien Brody-Truman Capote. E poi ancora Lindsay Lohan, Glenn Close, Evan Rachel Wood, Ellen Burstyn, Marisa Tomei, Rupert Allen, Paul Giamatti, Jack Lemmon, Jane Russell, Billy Wilder.
Tutti personaggi del mondo creato da Norma Jean, come ha spiegato la figlia di Strasberg, Susan:
“Il personaggio Marilyn Monroe lo aveva creato lei stessa, era il suo sogno. Era solita dirmi: È una sorta di mostro, di Frankenstein. L’ho creato e ora sono costretta a interpretarlo ed è strano essere vittima della propria creazione. Quando volle liberarsene, Hollywood voleva che continuasse a interpretare il ruolo della bionda perché li faceva arricchire!”.